Articolo realizzato da AZIENDABANCA
Un balzo del 15% nel comparto Danni e solo una crescita dell’1% per il Vita.
Ecco i dati di IAMA Consulting sulla bancassicurazione in Italia: un mercato che cambia anche nell’offerta
Boom per il Danni e timido rialzo per il Vita. La bancassicurazione in Italia esce dal periodo Covid con numeri in ripresa: digitalizzazione e ulteriore spazio a soluzioni a protezione della persona nel Danni, peso minore invece per le soluzioni Vita di Ramo I. «Il 2021 è l’anno di ripresa per il Danni nella bancassicurazione: la crescita dei volumi di raccolta è a doppia cifra, +15% sul 2020, soprattutto grazie alle soluzioni infortuni e malattia, che registrano il miglior trend tra i prodotti assicurativi distribuiti dalle banche – afferma IAMA Consulting. Fatica a riprendersi, invece, il Vita: già in sofferenza in epoca Covid, riesce a guadagnare solo un punto percentuale sul 2020. Per il 2022 le prospettive restano positive per il comparto Danni, mentre è complesso fare previsioni sul Vita. A febbraio, il canale chiude con un calo dell’8% dei volumi di nuova produzione rispetto all’anno scorso, quando la contrazione era del 14%, ora messo in difficoltà anche dal conflitto russoucraino che fa vacillare le borse. Inizio decisamente poco incoraggiante».
Attenzione: sorpasso in vista
Nel dettaglio, la bancassurance nel Vita ha chiuso il 2021 con una raccolta di 66,3 miliardi (+1,3% sul 2020), mentre la nuova produzione è a 61,8 miliardi di euro (+2,7%). «Ma, a differenza degli altri canali distributivi, presenta ancora premi in flessione rispetto al 2019 – sottolinea IAMA Consulting. Questo ha influito sulla quota di mercato della bancassicurazione che, sebbene rimanga prevalente, si è ridotta a vantaggio dei consulenti finanziari».
Meno spazio al Ramo I?
D’altronde, la bancassicurazione è il canale che più di ogni altro ha ridotto il collocamento di prodotti tradizionali (con uno scivolone del -39% in nuovi premi e -6% in volumi di raccolta) per concentrarsi su altre soluzioni che, però, non hanno compensato il gap. «Il portafoglio prodotti ha subito una profonda modifica, che ha portato a una riduzione di 8 punti percentuali della quota Ramo I sul totale della nuova
produzione, ora al 58,3% – spiega IAMA.
La flessione è meno incisiva nel multiramo, dove la componente Gestione Separata si è ridotta di un solo punto percentuale (ora al 68,4%). A livello di business mix, i multiramo rappresentano il 50% del totale, mentre il restante è ripartito tra unit-linked (26%) e tradizionali (24%, erano il 42% nel 2019)».
Il rischio c’è
Da vedere, ora, se il canale bancassicurativo è disposto a mettere in discussione questa strategia di riduzione del Ramo I nei propri asset a salvaguardia dei volumi. «Difatti, il rischio è che il risultato raggiunto venga fagocitato dalla guerra in atto in Ucraina, che già inizia ad avere ripercussioni sull’economia e sull’andamento dei mercati finanziari, e dalle spire inflazionistiche causate dall’incremento del costo dell’energia e delle materie prime – commenta IAMA. La pandemia da Coronavirus rischia di essere un male minore se confrontato con la situazione attuale e prospettica».
Danni: raccolta oltre i 3 miliardi
Passiamo ora al mercato Danni. Qui la bancassurance batte un ritmo a doppia cifra dopo un 2020 difficile per i business Auto e CPI. «La raccolta premi danni complessiva degli sportelli bancari ha raggiunto 3,1 miliardi di euro (+15% circa), superando anche la raccolta del periodo pre-Covid grazie all’andamento positivo di tutti i principali comparti di business».
Infortuni e malattia: la massima crescita
Torna infatti a crescere il segmento Credit Protection Insurance (CPI) e Payment Protection Insurance (PPI), che registra un +11%, ma resta per i principali player di mercato la focalizzazione sullo sviluppo delle soluzioni a protezione della persona, che hanno generato i maggiori volumi e la massima crescita (+27%).
La quota di mercato nel Danni
Dagli sportelli bancari, alla fine dello scorso anno, è passato poco più dell’8% della raccolta totale del mercato Danni, con i primi 3 operatori della bancassurance che, da soli, rappresentano il 41% di questa piccola fetta.
Ciao RCA, benvenuta nuova mobilità
Il comparto Auto ha visto nell’ultimo anno premi medi in costante contrazione, risultato di pricing che riflettono sia la riduzione dei sinistri, sia la pressione competitiva che c’è su questo terreno. «Cresce l’attenzione invece alla mobilità sostenibile e, soprattutto, verso i clienti che usano un’auto elettrica o ibrida – illustra IAMA. C’è molto fermento sulla realizzazione di nuove soluzioni dedicate alla copertura di rischi specifici legati al modello di alimentazione di queste auto».
Le polizze cyber, e non solo, per le imprese
Inoltre, è aumentata la consapevolezza sui rischi informatici e l’offerta bancassicurativa ha naturalmente seguito il trend offrendo coperture a rischio cyber principalmente nell’area business, ma anche in ambito retail, sebbene con volumi ancora limitati. «L’offerta bancassicurativa per il segmento business sta crescendo: da soluzioni multirischi azienda, a soluzioni specifiche per settore (agricolo, manifatturiero, e così via), passando per polizze infortuni rivolte alle imprese con l’obiettivo di supportarle nella tutela delle proprie persone e dei rischi che possono compromettere la continuità aziendale – elenca IAMA –, oltre che rispondendo al bisogno del mondo delle imprese di assicurare intere categorie di lavoratori e collaboratori dal rischio infortunio».
LA POLIZZA TECH? BANCHE E ASSICURAZIONI CI LAVORANO INSIEME
IAMA sottolinea come negli ultimi 2 anni si siano registrate nuove partnership tra banche e assicurazioni per ideare offerte che si basano sull’uso della tecnologia. Si tratta di polizze istantanee e on demand, che intercettano i bisogni del cliente in un momento specifico. Per ora rimangono ancora soluzioni semplici, come la copertura per i viaggi e gli spostamenti, le polizze per le nuove forme di mobilità o lo svolgimento di attività sportive. L’obiettivo è anche attirare più velocemente le nuove generazioni, native digitali, più abituate a comprare attraverso un customer journey digitale. Le prospettive restano di crescita.
LIFE PROTECTION: LA CRESCITA C’È MA «È UN MERCATO DI NICCHIA»
Anche la Life Protection chiude il 2021 in crescita: i premi raccolti ammontano a 2,4 miliardi (+2,5%). I volumi sono ancora inferiori a quelli pre-pandemia, -4,7%, principalmente a causa del segmento della Credit Protection Insurance, in crescita del 3,4% rispetto al 2020, ma ancora in flessione del 17,8% se confrontato con il 2019.
Le polizze Temporanee Caso Morte raccolgono Euro 1,054 miliardi, + 2%, per una quota di mercato pari al 43,6%, in linea con lo scorso anno.
Le polizze Dread Disease, con circa 28 milioni di euro, crescono dell’8% mentre le Long Term Care registrano una raccolta pari a 150 milioni, in calo del 3,3%.
Il canale della bancassicurazione rimane ovviamente caratterizzato principalmente dalle polizze CPI/PPI e dalle TCM individuali con circa il 40% dei volumi.
Sono stati solo 13 i nuovi prodotti lanciati sul mercato, l’85% dei quali nella categoria TCM mentre la quota rimanente appartiene alle soluzioni multigaranzia. Anche per quest’anno possiamo dire che questo è, e rimane, un mercato di nicchia.